venerdì 26 giugno 2015

Cantico di frate Sole

<<La lode ed il rendimento di grazie all'altissimo Signore... Francesco li affida... al volto ed alla voce delle creature sorelle che formano l'universo visibile: alla bellezza luminosa e parlante dei corpi celesti, alla varietà fraterne e servizievole dei quattro elementi... aere, acqua, fuoco e matre terra, non senza la lode umana del perdono, della sofferenza e della morte. Quando il canto fu consegnato ai frati "giullari del Signore" perché lo portassero per il mondo intero, forse nemmeno Francesco pensava che sarebbe andato così lontano >> [F.F.]

Certo che ne abbiamo fatti di danni all'ambiente, dall'epoca di San Francesco! Egli visse in un Italia profondamente diversa dalla nostra: un paese sostanzialmente montuoso, pieno di boschi ancora selvatici ed impraticabili, ricco di fauna e di espressioni meravigliose della potenza della natura, a sua volta letta come riflesso della potenza del Creatore. Oggi, l'ambiente naturale è stravolto al punto di farci dubitare sugli effettivi benefici prodotti dal cosiddetto progresso tecnologico, dal momento che ci troviamo di continuo a dover fronteggiare molte "emergenze" ambientali.

In questa disastrosa situazione ambientale, il valore dei versi di Francesco d'Assisi è inestimabile. Personalmente, ne sono sempre stato affascinato. Lessi il Cantico alle elementari e da allora non mi ha mai abbandonato. Anche nei miei "periodi bui", questi versi sono rimasti dormienti nella mia mente, per ridestarsi alcuni anni fa e diventare una delle mie preghiere preferite.
Accosto, umilmente, i bellissimi versi di Francesco, fra i primi scritti in lingua "volgare", ad alcune foto scattate circa un anno fa, meditando il Cantico, aggiungendovi estratti dell'enciclica di Papa Francesco <<Laudato si'>>, una bella lettura del Cantico pescata su YouTube e l'interpretazione del grande Angelo Branduardi




Voce: Nicola Palumbo



Altissimu, onnipotente, bon Signore
Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedizione.
Ad Te solo, Altissimo, se konfane

et nullu homo éne dignu Te mentovare.





ANGELO BRANDUARDI - IL CANTICO DELLE CREATURE

Laudato sie, mi' Signore, cum tutte le Tue creature,
spezialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iuorno et allumini noi per lui;
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te altissimo, porta significazione.



Frate Sole (Alba lucana, Tramonto da Posillipo, Sole e spine) - foto: Marino de Liguori
<<come succede quando ci innamoriamo di una persona, ogni volta che Francesco guardava il sole, la luna, gli animali più piccoli, la sua reazione era cantare, coinvolgendo nella sua lode tutte le altre creature. Egli entrava in comunicazione con tutto il creato, e predicava persino ai fiori e «li invitava a lodare e amare Iddio, come esseri dotati di ragione ». La sua reazione era molto più che un apprezzamento intellettuale o un calcolo economico, perché per lui qualsiasi creatura era una sorella, unita a lui con vincoli di affetto. Per questo si sentiva chiamato a prendersi cura di tutto ciò che esiste.>> [P. Francesco]



Laudato si', mi' Signore per sora Luna e le stelle:
in celu l'ai formate clarite e preziose e belle.

Sora Luna. - foto: Marino de Liguori




Laudato si', mi' Signore, per frate Vento
e per aere e nubilo e sereno et onne tempo,
per lo quale a le Tue creature dài sustentamento.



Frate Vento, aere, nubilo e sereno - foto: Marino de Liguori


Laudato si', mi' Signore, per sor'Acqua,
la quale è multo utile et humile e preziosa e casta.

Sor'Acqua (Fiume Titerno) - foto: Marino de Liguori
<<Un problema particolarmente serio è quello della qualità dell’acqua disponibile per i poveri, che provoca molte morti ogni giorno. Fra i poveri sono frequenti le malattie legate all’acqua, incluse quelle causate da microorganismi e da sostanze chimiche.... L’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani. Questo mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’acqua potabile, perché ciò significa negare ad essi il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità>> [P. Francesco]


Laudato si', mi' Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la notte:
et ello è bello e iucondo e robustoso e forte.


Frate Focu - foto: Marino de Liguori



Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta e governa,
e produce diversi frutti con coloriti flori et herba

Matre Terra -foto: Marino de Liguori

<<Fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra, che « geme e soffre le doglie del parto» (Rm 8,22). Dimentichiamo che noi stessi siamo terra (cfr Gen 2,7). Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora...  "Che gli esseri umani distruggano la diversità biologica nella creazione di Dio; che gli esseri umani compromettano l’integrità della terra e contribuiscano al cambiamento climatico, spogliando la terra delle sue foreste naturali o distruggendo le sue zone umide; che gli esseri umani inquinino le acque, il suolo, l’aria: tutti questi sono peccati". Perché « un crimine contro la natura è un crimine contro noi stessi e un peccato contro Dio»[Patriarca Bartolomeo, 1 set. 2012]... il divino e l’umano si incontrino nel più piccolo dettaglio della veste senza cuciture della creazione di Dio, persino nell’ultimo granello di polvere del nostro pianeta...
La terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia. In molti luoghi del pianeta, gli anziani ricordano con nostalgia i paesaggi d’altri tempi, che ora appaiono sommersi da spazzatura. Tanto i rifiuti industriali quanto i prodotti chimici utilizzati nelle città e nei campi, possono produrre un effetto di bio-accumulazione negli organismi degli abitanti delle zone limitrofe, che si verifica anche quando il livello di presenza di un elemento tossico in un luogo è basso. Molte volte si prendono misure solo quando si sono prodotti effetti irreversibili per la salute delle persone... il sistema industriale, alla fine del ciclo di produzione e di consumo, non ha sviluppato la capacità di assorbire e riutilizzare rifiuti e scorie. Non si è ancora riusciti ad adottare un modello circolare di produzione che assicuri risorse per tutti e per le generazioni future, e che richiede di limitare al massimo l’uso delle risorse non rinnovabili, moderare il consumo, massimizzare l’efficienza dello sfruttamento, riutilizzare e riciclare.>>  [P. Francesco] >>


Laudato si', mi' Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore
e sostengo infirmitate e tribulazione.
Beati quelli ke 'l sosterranno in pace
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.



La Croce: Amore, Morte e Risurrezione. foto: Marino de Liguori

Laudato sì’, mi’ Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente po’ skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke troverà ne le Tue santissime voluntati,
ka la morte seconda no ‘l farrà male.



<<L’ambiente umano e l’ambiente naturale si degradano insieme, e non potremo affrontare adeguatamente il degrado ambientale, se non prestiamo attenzione alle cause che hanno attinenza con il degrado umano e sociale. Di fatto, il deterioramento dell’ambiente e quello della società colpiscono in modo speciale i più deboli del pianeta: « Tanto l’esperienza comune della vita ordinaria quanto la ricerca scientifica dimostrano che gli effetti più gravi di tutte le aggressioni ambientali li subisce la gente più povera ».26 Per esempio, l’esaurimento delle riserve ittiche penalizza specialmente coloro che vivono della pesca artigianale e non hanno come sostituirla, l’inquinamento dell’acqua colpisce in particolare i più poveri che non hanno la possibilità di comprare acqua imbottigliata, e l’innalzamento del livello del mare colpisce principalmente le popolazioni costiere impoverite che non hanno dove trasferirsi. L’impatto degli squilibri attuali si manifesta anche nella morte prematura di molti poveri, nei conflitti generati dalla mancanza di risorse e in tanti altri problemi che non trovano spazio sufficiente nelle agende del mondo.>> [P. Francesco]


Laudate e benedicete mi' Signore e rengraziate
e serviateli cum grande humilitate

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http://w2.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html

Grazie Papa Francesco per averci ricordato il nostro ruolo di custodi del Creato, speriamo che non sia troppo tardi... speriamo e preghiamo.

Preghiera per la nostra terra

Dio onnipotente,
che sei presente in tutto l’universo
e nella più piccola delle tue creature,
Tu che circondi con la tua tenerezza
tutto quanto esiste,
riversa in noi la forza del tuo amore
affinché ci prendiamo cura
della vita e della bellezza.
Inondaci di pace,
perché viviamo come fratelli e sorelle
senza nuocere a nessuno.
O Dio dei poveri,
aiutaci a riscattare gli abbandonati
e i dimenticati di questa terra
che tanto valgono ai tuoi occhi.
Risana la nostra vita,
affinché proteggiamo il mondo
e non lo deprediamo,
affinché seminiamo bellezza
e non inquinamento e distruzione.
Tocca i cuori
di quanti cercano solo vantaggi
a spese dei poveri e della terra.
Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa,
a contemplare con stupore,
a riconoscere che siamo profondamente uniti
con tutte le creature
nel nostro cammino verso la tua luce infinita.
Grazie perché sei con noi tutti i giorni.
Sostienici, per favore, nella nostra lotta
per la giustizia, l’amore e la pace.

lunedì 15 giugno 2015

Razzismo?... no! ...mai!!






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TRATTATO DI DUBLINO

“il trattato prevede che i richiedenti asilo devono risiedere nel Paese Ue di ingresso: "Quando in Francia arrivano migranti che sono transitati e sono stati registrati in Italia, si applica il diritto comunitario e devono essere restituiti all’Italia", ha aggiunto, "Non hanno il diritto di passare e devono essere gestiti dall’Italia. Questo va fatto per garantire l’accoglienza di quanti sono rifugiati. Ci deve essere una politica di fermezza". E ancora: "Dall’inizio dell’anno abbiamo avuto circa 8mila passaggi e abbiamo fatto riammettere in Italia circa 6mila migranti. Non devono passare, è l’Italia che deve farsene carico. Bisogna rispettare le regole di Schengen".

Questo è quanto ha dichiarato il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve

Fonte: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/francia-allitalia-rispetti-trattato-dublino-alfano-cambiare-1140751.html

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Dunque, al solito, l’Italia fa finta di non conoscere quanto ratificato in un trattato internazionale o, peggio, usa strumentalmente una situazione di emergenza umanitaria per apparire come paladina dei poveri migranti salvo poi attirare fondi europei da spartire nei soliti ed ormai tristemente noti rivoli e rivoletti.



Al di là delle beghe politiche italo-europee, vorrei riflettere sul fenomeno migranti.

Fenomeno peraltro, storicamente connaturato allo sviluppo della civiltà e che ha assunto rilevanza “penale” solo con l’invenzione ed il consolidarsi delle frontiere, che diamo per scontato ma che dimentichiamo essere un’invenzione puramente umana e presupposto indispensabile per ogni guerra che si rispetti.

Ad ogni modo noi europei, noi ex-potenze coloniali (chi più e chi meno), abbiamo un grosso debito storico nei confronti delle regioni di provenienza degli attuali flussi migratori: siamo stati noi per primi ad andare nelle loro terre, senza chiedere il loro permesso, traendo materie prime e tutto ciò che a noi serviva, calpestando le loro culture ed imponendo la nostra. Li abbiamo colonizzati, distruggendo i loro equilibri sociali ed economici, li abbiamo considerati inferiori e schiavizzati, abbiamo commesso su di loro ogni genere di crimine immaginabile, restando per lo più impuniti.



Colonialismo italiano - 1939







https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_del_colonialismo_in_Africa"I capi delle popolazioni indigene spesso accettavano spontaneamente di firmare i "trattati" con cui cedevano la loro sovranità alle potenze europee, non rendendosi conto di cosa stavano facendo o di quale sarebbe stata la portata dell'occupazione colonialista. Quando le gravi conseguenze si fecero sentire, i vari popoli spesso si ribellarono, ma non riuscirono a contrastare gli europei che portavano con sé armi ed equipaggiamento moderno."
" Il giornalista americano Adam Hochschild, autore del bestseller storico King Leopold's Ghost (Gli spettri del Congo), ritiene che 10.000.000 di congolesi siano morti negli anni in cui il paese era sottoposto al dominio personale di Leopoldo II.

Lo stesso modello di sfruttamento venne riprodotto nel vicino Congo francese (attuale Repubblica del Congo), con conseguenze drammaticamente analoghe. L'esploratore Pietro Savorgnan De Brazzà, mandato ad investigare nel 1905, dopo che alcuni omicidi efferati commessi dai funzionari bianchi avevano turbato l'opinione pubblica, iniziò la stesura di un severo rapporto ma morì prima di portarlo a termine. Lo scrittore André Gide, che visitò il Congo venti anni dopo, riferì che poco era cambiato nella situazione del paese.

Le atrocità nell'Africa sudoccidentale tedesca riguardarono invece gli Herero, una popolazione di pastori di lingua bantù che oggi conta circa 120.000 persone. Nel 1904 gli Herero si ribellarono alla colonizzazione e massacrarono duecento coloni tedeschi. La risposta del generale Lothar von Trotha condusse al primo genocidio del XX secolo. Von Throta emise un "ordine di annientamento" che recitava "Qualsiasi Herero che si trovi entro le frontiere tedesche, armato o no, in possesso di bestiame o senza, sarà abbattuto". Gli Herero furono deportati in massa nel deserto di Omaheke dove morirono di fame e di sete in seguito all'avvelenamento dei pozzi da parte delle truppe tedesche. Si calcola che le vittime siano state 65 000 Herero (80% della popolazione totale)."


Il colonialismo politico è terminato ma non quello economico. Molti popoli hanno visto la fine del colonialismo ma non l’inizio del benessere e lo sfruttamento di preziose risorse naturali continua nelle mani delle multinazionali e grazie alla collaborazione di governi corrotti. I conflitti locali sono un prezioso mercato per i venditori di armi. 

Mappa del colonialismo internazionale


Miseria, fame, ignoranza, violenza, malattie sono il contesto abituale nel quale vivono milioni di persone, milioni di esseri umani come noi. Come noi, e più di noi, desiderano migliorare le proprie vite, acquisire diritti, avere possibilità, poter pensare ad un futuro migliore per i loro figli, ed è per questo che sono disposti a rischiare le loro vite ponendole nelle mani di chi offre loro il sogno di approdare in Europa.

Personalmente, ho conosciuto molti immigrati e di nessuno posso dire di aver avuto una cattiva impressione. Nessuno di loro riesco ad accostarlo, nemmeno lontanamente, con coloro che commettono efferati delitti per un nonnulla, o che turbano in alcun modo il nostro ordine pubblico. Non posso dire la stessa cosa per molti italiani “purosangue” che pure conosco.


Migranti italiani in America

Ora viviamo in un mondo globalizzato, dove merci, denaro ed informazioni viaggiano in lungo ed in largo con una facilità mai vista prima, ma non vogliamo che lo stesso accada per le persone. Vogliamo poter controllare le persone, limitare i loro spostamenti, filtrarle in base al loro status sociale. Vogliamo che il povero resti povero lì dov’è, che smetta di sognare, che non venga a turbare la nostra “pace sociale”. Anzi, magari potremmo riprendere la vecchia usanza di mandare i nostri diseredati e delinquenti in giro per il mondo a popolare terre lontane, così come facevano Spagna, Regno Unito, Francia.

L’immigrazione è divenuto un importante fenomeno, in grado di cambiare velocemente il contesto sociale europeo. Se vogliamo garantire alla nostra società un livello accettabile di civile convivenza, bisognerà fare in modo che le differenze di razza, cultura e religione siano percepite come assolutamente accidentali e non caratterizzanti tipologie etniche, o peggio, determinate tipologie criminose.



Il quartiere di Spalen a Basilea è diventato negli ultimi anni una vera colonia di operai transalpini. La sera soprattutto queste strade hanno un vero profumo di terrore transalpino. Gli abitanti si intasano, cucinano e mangiano pressoché in comune in una saletta rivoltante. Ma quello che è più grave è che alcuni gruppi di italiani si assembrano in certi posti dove intralciano la circolazione e occasionalmente danno vita a risse che spesso finiscono a coltellate».
(Da “La Suisse”, Ginevra, 17 agosto 1898).

«Si suppone che l’Italiano sia un grande criminale. È un grande criminale. L’Italia è prima in Europa con i suoi crimini violenti. (…) Il criminale italiano è una persona tesa, eccitabile, è di temperamento agitato quando è sobrio e ubriaco furioso dopo un paio di bicchieri. Quando è ubriaco arriva lo stiletto. (…) Di regola, i criminali italiani non sono ladri o rapinatori - sono accoltellatori e assassini».
(Dal “New York Times”, 14 maggio 1909).


«Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano anche perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno e alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi o petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti fra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro».
(Da una relazione dell’Ispettorato per l’immigrazione del Congresso degli Usa, ottobre
 1912). 


Insomma, quando la smetteremo di classificare gli autori dei crimini in base alla supposta etnia di appartenenza, come se il gene del male fosse esclusiva di una sola razza? Come se la razza italica fosse composta solo di navigatori, santi ed eroi?

Marino de Liguori

giovedì 11 giugno 2015

mercoledì 10 giugno 2015

Ael, la razza intelligente

hUMAN TRIBE 

JORIT AGOch 

Caravaggio e street-art





        foto: Marino De Liguori


Siamo nel quartiere Ponticelli, periferia Est di Napoli: case popolari, spazi abbandonati, disagio ed esclusione sociale ma anche grosse potenzialità e segnali di vivacità culturale altrove non presenti.

“Ael. Tutt’egual song’e creature” dell’artista Jorit Agoch è un murlaes di oltre 20 metri di altezza, ispirato alla canzone "Tutt’egual song’e creature" [Tutti uguali sono i bambini] di Enzo Avitabile. L’opera è il ritratto di una bambina rom, conosciuta dall'artista in un campo della periferia, ‘Ael’ significa ‘colei che guarda il cielo’ in lingua romanì.

" si intuisce come tramite la sua arte Jorit voglia trasmettere un messaggio di fratellanza e di rispetto verso le culture non occidentali che lo affascinano sempre di più.
[...] l’attenzione di Jorit si concentra esclusivamente sulla raffigurazione realistica del volto umano che inizia a marchiare con due “strisce” rosse sulle guance,che rimandano a rituali magici/curativi Africani in particolare alla procedura della scarnificazione Rito iniziatico del passaggio dall’infanzia all’età adulta legato al momento simbolico dell’entrata dell’individuo nella tribù.
Si fa in lui forte l’idea secondo cui le differenze di razza di sesso, religione e classe sociale sono infinitamente meno significative rispetto alle caratteriste che accomunano gli esseri umani accomunati da una comunione viscerale intrinseca nelle persone solo per il fatto di essere tali.
Raffigura sui muri nelle città che visita per il mondo persone del posto, e le marchia,tramite il “rito pittorico” facendole entrare a suo dire nella “Human Tribe”
. Fonte: http://www.jorit.it/
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Video di Enzo Avitabile



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"Questa luce, che piomba improvvisa nell'ambiente oscuro, colpisce gli oggetti e le figure, illuminandone alcuni lati, altri lasciandone nell'ombra, e per forza di contrasto modella i corpi, facendone risaltare il valore volumetrico"[http://www.treccani.it/enciclopedia/chiaroscuro_(Enciclopedia-Italiana)/]

La definizione di chiaroscuro appena letta si riferisce alla tecnica usata da Caravaggio ma è sovrapponibile alle caratteristiche delle opere del giovane Writer Jorit AGOch, napoletano ma di madre olandese, la cui arte, nata per strada ma maturata anche grazie a studi accademici, si è evoluta fino a riscuotere riconoscimenti e successi internazionali, con mostre ed installazioni in tutto il mondo.

In particolare, Jorit sta portando avanti uno studio dei volti umani, inteso ad evidenziarne i tratti espressivi comuni ed i segnali di comune appartenenza alla Human Tribe. I suoi personaggi, attraverso l'emergere dalle tenebre, affermano il diritto di ogni essere umano ad avere attenzione, a non essere dimenticato, ad essere valorizzato, a non essere vittima di pregiudizi e stereotipi; e proprio in Ael la presenza di libri accanto ad un volto rom la dice lunga.



Per una visione delle opere:

http://www.jorit.it/

https://www.flickr.com/photos/131009953@N07/with/17050758467/






Marino De Liguori

domenica 7 giugno 2015

Leggendo e sognando il Kashmir



Leggendo e sognando il Kashmir
suggerimento di lettura
-I figli della mezzanotte-





leggere la propria vita non come un evento puramente casuale e marginale, ma come risultante e determinante di eventi e di attori anche lontani nel tempo-spazio.


Saleem è nato allo scoccare della mezzanotte. 

Quella mezzanotte che avrebbe dato inizio al 15 agosto del 1947 ed alla ritrovata indipendenza dell'India ma anche alla nascita di bambini speciali che, divenuti consapevoli dei propri poteri, avrebbero potuto dare la svolta al destino del loro paese. 
Purtroppo, le cose andranno diversamente: il potere intuirà il pericolo ed il MCC, Midnight Children's Conference, verrà reso inoffensivo.

Non senza una speranza, però, perché qualcosa di speciale sopravviverà, almeno una coppia di bambini speciali è riuscita a procreare, qualcosa è sfuggito ai programmi di sterilizzazione 

Molto altro ci sarebbe da dire e molto da commentare ma lo scopo del post è invitarvi a leggere questo romanzo, a detta di molti, eccezionale.
"I figli della mezzanotte è un romanzo di Salman Rushdie del 1981. Nello stesso anno il romanzo ha vinto il James Tait Black Memorial Prize e il Booker Prize. In seguito è stato nominato "Booker of Bookers" nel 1993 e "Best of the Booker" nel 2008 per celebrare il venticinquesimo e il quarantesimo anniversario del premio, rispettivamente.[1] È nella classifica dei 100 libri del secolo di le Monde." [http://it.wikipedia.org/wiki/I_figli_della_mezzanotte]

"Opere come queste si caratterizzano per la ricchezza della loro inventiva ma anche perchè il loro spirito si concentra in un' immagine in particolare. Qui si tratta del memorabile episodio del "lenzuolo perforato". Nel Kashmir, nel 1915, un giovane medico indiano appena tornato in patria dopo aver ultimato i suoi studi in Germania (a quell' epoca l' India sembra più sensibile all' egemonia culturale tedesca che a quella inglese), viene chiamato da un ricco proprietario per visitare sua figlia che ha mal di stomaco. Il dottore entra in una stanza in cui due robuste donne tengono sospeso un lenzuolo con un buco. Il Kashmir è un paese musulmano: una giovane donna non può lasciarsi vedere nemmeno dal medico. Le domestiche spostano il lenzuolo in modo da far coincidere il buco con la parte che il dottore deve visitare."

E' da segnalare che la trama, pur snodandosi in un preciso contesto storico-politico, non è vincolata dalla precisione storica, volendo il narratore, o meglio l'autore, aggiungere la sua personale interpretazione storica... a naso.

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Vi presento il primo capitolo



IL LENZUOLO PERFORATO




E' la storia di un antefatto, lontano nel tempo ma indispensabile sia per il nesso di casualità che per comprendere il contesto storico e culturale dell'intera narrazione:

la storia d'amore tra due giovani nel Kashmir di inizio novecento, coloro che saranno i nonni materni di Saleem Sinai, il protagonista narratore, il Bambino della Mezzanotte








Un po' oscura la prima pagina, vero?
In effetti è un condensato dell'intero libro, il quale è comunque pieno di anticipazioni narrative e di salti temporali, un libro che si legge la prima volta con curiosità e la seconda con piacere



CARTOLINA DI BOMBAY


IL CONTESTO GEOGRAFICO-POLITICO DEL LIBRO

Il sub-continente indiano, fino ad allora unificato ma sotto il dominio inglese, nel momento dell'indipendenza verrà suddiviso in due nazioni: Pakistan con la sua costola separata ad Est,  e India. Tale divisione, maturata nell'odio razziale e nelle divisioni religiose, sarà causa di conflitti sanguinosi, con un primo tragico epilogo nella guerra civile che porterà alla nascita del Bangladesh. Su un altro fronte, sono tutt'ora in corso controversie e tensioni a causa del Kashmir.




I DUE PROTAGONISTI POLITICI DELL'INDIPENDENZA: GANDHI E MOHAMMAD ALI JINNAH
GANDHI AVREBBE VOLUTO L'INDIA UNITA, JINNAH INVECE FAVORI' LA NASCITA DEL PAKISTAN







http://www.paesieimmagini.it/India/kashmir.htm

IL LAGO DI SRINAGAR IN UNA CARTOLINA DELL'EPOCA DEL DOTTOR AZIZ




UN TAPPETO DA PREGHIERA ISLAMICO





IL TEMPIO SI SANKARA ACHARAYA

http://it.wikipedia.org/wiki/Shivaismo_kashmiro







LA CITTADINA TEDESCA DI HEIDELBERG





LE SHIKARA






BARCAIOLO NEL LAGO SEMI-GELATO




DONNE MUSULMANE








Nessuna vita è marginale, ognuno prende parte consapevolmente o meno al grande gioco dell'evoluzione sociale. 
Allora sarebbe bene porre la massima attenzione alle proprie piccole azioni, perché ogni nostro piccolo gesto potrebbe amplificarsi fino ad avere importanti ripercussioni.